Partecipo con grande commozione al dolore per la morte di Maria Negretto. Sono anch’io in Cameroun da quasi cinquanta anni e ho conosciuto Maria dall’ inizio del nostro volontariato. Ci si incontrava regolarmente una volta all’anno nelle settimane organizzate dal coordinamento dei volontari. Eravamo legate da un affetto sincero e dell’apprezzamento reciproco del nostro impegno missionario. Siamo uniti nella preghiera : domani mattina celebreremo nella nostra cappellina, a Mbalmayo, una messa in suffragio per lei.
eccomi a voi con i miei auguri di Santa Pasqua. Fratello carissimi oggi ricordiamo e festeggiamo la Resurrezione e desidero augurarvi pace e buona Festa di Pasqua.
Il periodo della fine dell’anno è vissuto da alcune persone come momento di grande solitudine e di abbandono. Per contro altre persone lo vivono come una festa continua. All’esterno le luci inondano le strade, i grandi e i piccoli negozi e gli edifici pubblici, ma tutto ciò, sovente, serve a nascondere ancora una volta scoraggiamento e solitudine. Grandi gruppi di persone sempre di più vivono nella precarietà e spesso non hanno un minimo di risorse per vivere. Non possiamo dimenticare inoltre la grande quantità di persone che vivono con gravi problemi di salute.
La conseguenza di tutto ciò è che molta parte dell’umanità è presa da importanti momenti di scoraggiamento sentendosi schiacciata dall’impotenza per cambiare lo stato delle cose. Questa situazione diffusa di scoraggiamento può e deve trovare un importante salvagente nella fede e nell’incontro con Dio attraverso il Cristo. Ricordiamoci cari amici che è il Cristo a offrirci costantemente il Suo aiuto per ritrovare il senso profondo della nostra vita. Ricordiamoci sempre che Dio si è fatto uno di noi attraverso il Suo figlio prediletto Gesù. Il Natale quindi per noi cristiani è una festa della Speranza e della Luce che risplende in Cristo.
La festa del Natale quindi è il momento più significativo per ritrovare la grande speranza e la gioia per affrontare qualsiasi situazione della nostra vita terrena; questa Festa deve indurre quindi e sostenere la volontà di agire affinché il mondo sia più bello e più giusto.
In questo momento difficile per molti il Papa ci ha spronato alla preparazione del Natale per ritrovare speranza e gioia con la venuta del Figlio di Dio attraverso l’accompagnamento della madre di Gesù. Il concetto fondamentale della nostra fede si riassume in “Dio dona l’amore, Dio domanda l’amore” e nelle parole di san Paolo “ vivo la mia vita nella carne con la fede nel Figlio di Dio che mi ha amato e si è offerto per me” (Galati2,20).
Noi possiamo renderci coscienti di tutto ciò ritirandoci nel silenzio per incontrare Dio e ascoltarlo; ricordiamo che Lui vuole parlarci e noi ci dobbiamo offrire all’ascolto.
Ecco il mio augurio: BUON NATALE!
Ora vorrei darvi qualche informazione sul nostro lavoro che è assistito costantemente dal nostro fedele dott. Perini e dalla pazienza di mio fratello don Giuseppe che ci manda i medicinali semestrali. Io continuo nella responsabilità di condurre il Centro Sanitario di Baleng che sta per diventare Ospedale Cattolico della Diocesi di Bafoussan.
Nella nostra organizzazione la CHIRURGIA è ormai pienamente funzionante anche se siamo ancora in attesa dell’apparecchio radiologico bloccato in Italia: per questo invio un forte sollecito agli amici di Rimini per risolvere il problema.
La MATERNITA’ lavora assiduamente a pieno regime con 60 e più visite prenatali alla settimana e con 30/40 parti al mese che inducono gioie familiari unitamente a quelle delle ostetriche.
In PEDIATRIA si susseguono le vaccinazioni soprattutto per i nostri nati e per i bimbi in età prescolare.
Ringraziando Dio il Coronavirus Covid 19 non ha generato ricoveri gravi, grazie ai comportamenti prudenti adottati. In ogni caso il Distretto si è dotato di un centro apposito per la cura degli eventuali pazienti Covid 19.
Io mantengo in tasca da 2 anni il biglietto di partenza per l’Italia, ma come vedete non oso usarlo anche se spero nella possibilità di farlo in giugno 2021.
In chiusura desidero abbracciarvi tutti, cari familiari e amici, con affetto e amore.
CIAO! e ancora una volta: BUON NATALE! – pdf originale
Per un aiuto concreto (detraibile dalle tasse) potete utilizzare:
– il c/c postale n. 83479295 Associazione Maria Negretto Onlus Via Resia 34 – 47900 Rimini –
– IBAN: IT04C0623024293000030199045 Associazione Maria Negretto Onlus Via Resia 34 47921 RIMINI
– Cod.Fisc.91100810406dell’Associazione che puoi indicare nel riquadro “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale” nella dichiarazione dei redditi per destinare il 5 per mille, apponendovi la tua firma. Grazie anche da Anna (e-mail: amastelli.pd@gmail.com) e da Rinalda (email: rinalda.antonioli@gmail.com), le POSTINE, tantissimi auguri per il prossimo S.Natale
Sistemata la tomba di Maria Negretto. Una cappellina aperta a tutti, vicina alla Cappella di Gesù Maestro voluta e fatta costruire da Maria quando era ancora in vita.
Lettera ai parenti ed agli amici Italiani
Carissimi,
quale gioia e quale meraviglia di rivivere ogni anno, il buon
cammino che ci guida durante tutta la Quaresima fino alla festa di Pasqua ,
grande manifestazione di amore infinito e misericordioso di Gesù per ciascuno
di noi.
L’inizio della Quaresima é il momento ideale per incontrarci con Dio, nostro
creatore e nostro redentore, nostro Padre . Stiamo attenti ai diversi richiami
del Signore per una autentica relazione con lui. C’é il rischio di vivere questo
tempo di Quaresima come dei semplici spettatori, senza impegni che
conducono a una questione profonda, alla conversione, fu il caso per Mosé.
Il Signore gli apparve con un fuoco ardente, Mosé si pone come aspettatore,
vuole osservare ciò che sta passando attorno a lui, non si impegna e non si
scopre, tiene i suoi sandali ai piedi, per essere sicuro in questo deserto pieno
di scorpioni. Il Signore da parte sua vuole stabilire una relazione da persona a
persona con lui : lo chiama col suo nome e di togliere i suoi sandali. Lo impegna
in una storia personale fatta di nomi concreti. Il Signore é il Dio di Abramo, il
Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. E’ necessario che divenga anche il suo Dio.
Mosé é chiamato ad un impegno personale che lo porterà davanti al Faraone
e farà di lui lo strumento della liberazione del popolo eletto.
In fondo in tutto il Vangelo si tratta della stessa dinamica. Il Signore ci chiama a
saper leggere negli avvenimenti della nostra vita , un richiamo da parte sua
attraverso la conversione. A noi oggi che ci é stato dato questo tempo di
Quaresima , come tempo di grazia e di conversione ci é chiesto di essere
vigilanti e non viverlo come semplici aspettatore. Dio mette tutto ciò che é nel
suo potere affinché la vita fruttifichi in noi ; egli prende pazienza, perdona e si
da pena per noi .Aspetta solo una cosa da noi : dare dei frutti di conversione.
Vuole che noi perdoniamo come lui ci perdona . E’ tutto questo il vivere la
Quaresima . E un tale frutto non é possibile se, come Mosé, noi cerchiamo di
conoscere il vero nome di Dio ; se noi non ci organizziamo a una relazione
personale con lui; una relazione che implica l’abbandono totale di tutto il
nostro essere tra le sue mani . Per questo domandiamo al Signore sorgente di
tutte le bontà e di tutta la sua misericordia , di rilevarci pazientemente con
amore . continua a leggere…LETTERA_MARIA_SantaPasqua2020
Ci avviciniamo al Natale di Gesù seguendo il ritmo veloce e ardente dell’Avvento. Non possiamo vivere questo periodo dell’anno solo come una ripetizione della tradizione quando invece è una preziosa eredità che viene rinnovata ogni anno affinché possiamo crescere e portare frutti nella nostra vita spirituale.
Un buon metodo per prepararsi a “fare il Presepio”, e ciò non vuol dire soltanto preparare le statuine, è disporsi ad accogliere Gesù con la nostra mente e la nostra anima. Vedere e toccare il mistero invisibile dell’Incarnazione: il dono di Dio si é fatto visibile.
La prima culla che Gesù trovò sulla terra fu il cuore immacolato di Maria .
“Fare il presepio” vuol dire partecipare al mistero di quella santa notte con il cuore dei bambini non quello dell’età, ma quello del “Se non diventerete come bambini “( Matteo 18,3). Allora per prima cosa conservare “la meraviglia“. Quale stupore deve destare in noi il fatto che si aprono i cieli e discende il Giusto che si manifesta come un “piccolo”. Che meraviglia! Dio si nasconde perché noi possiamo vederlo e contemplarlo! Impariamo dagli angeli e con loro possiamo cantare il Gloria . Essi proclamano la gloria di Dio ed insieme il programma di vita di Cristo, la sua missione. Impariamo dai pastori, la voce degli angeli risuoni nel nostro intimo per strapparci dal sonno … Impariamo da San Giuseppe che si preoccupa del Bambino e di sua Madre perché abbiano quello di cui necessitano, in semplicità: la sua gioia é quella di Gesù e di Maria. Impariamo dalla Santa Vergine che é diventata Madre di Dio: generando Gesù ci ha aperto alla sua Vita. E’ Lei che ci insegna come accogliere Gesù che viene. Noi non possiamo essere come Maria, certo, ma impariamo da lei ad accogliere Gesù aprendo senza riserve il nostro cuore e con un amore senza misura.
Quali sono le mie relazioni con Dio in preparazione della Pasqua ?
La Quaresima non é un pedaggio che noi paghiamo a Dio, ma un regalo che Dio fa a noi.
Dio ci invia verso la Chiesa e ci invita a seguire Gesù nel deserto ; se Gesù avesse ceduto alle tentazioni del grande tentatore, Gesù non sarebbe stato crocifisso; sarebbe morto di vecchiaia e noi saremmo morti senza speranza. Ma Gesù ha vinto la tentazione soprattutto con il DIGIUNO e il ricorso alla PAROLA DI DIO.
Il digiuno quaresimale non é tanto il digiuno corporale (astinenza del cibo) quanto quello spirituale : digiunare dal mondo, ossia dalla mentalità individualistica e consumistica della nostra società. Ma soprattutto digiunare di se stessi, dal proprio io, l’io dell’ uomo egoista se qualcuno vuole venire verso di me, rinneghi se stesso ( Lc 9,23 ).
Ecco il vero digiuno ed ecco la vera dieta quaresimale : rinnegare il proprio io _ l’io dell’uomo egoista e peccatore per ‘’nutrirsi di ogni parola che esce dalla bocca di Dio’’. Il nostro Dio non ha bocca e lingua come noi, eppure parla e ci interpella, comunica e si rivela. Siamo noi che, pur avendo orecchi sempre aperti, pur disponendo di sofisticati apparecchi auricolari e di potenti antenne paraboliche, non ci poniamo in ascolto della sua voce. Una voce lieve e nello stesso tempo forte. Mettiamoci davanti alla parabola del seminatore. E’ la vicenda del seme: se cade su un cuore indurito, non attecchisce ; se attecchisce, per colpa dei sassi non cresce; se cresce, è soffocata dai rovi, ma se trova un terreno umile e fertile come il cuore di Maria di Nazareth, matura e porta frutto. Sono dunque quattro le possibilità della parola segnalate dalla parabola del seminatore, e che sintenticamente possiamo siglare con altrettante espressioni qualititative: la parola rubata, la parola perseguitata, la parola soffocata, la Parola abbracciata.
Carissimi tutti parenti ed amici italiani Auguri per un lieto e Santo Natale !
“Pace agli uomini di buona volontà”
La vera pace non é un equilibrio tra forze contrarie, ma é un impegno quotidiano che prende l’avvio dal dono di Dio, dalla grazia che ci ha fatto in Gesù: guardando il bambino nel presepe, bambino di pace, pensiamo ai bambini che sono le vittime più fragili delle guerre e pensiamo agli anziani, alle donne maltrattate, ai malati… : le guerre spezzano e feriscono. Di fronte a tutti questi mali non perdiamo il coraggio della preghiera, Il coraggio di dire: “Signore dona la tua pace alla Siria e al mondo intero” “ Principe della Pace, converti ovunque il cuore dei violenti perché si depongano le armi e si intraprenda la via del dialogo” “ Bambino di Betlemme, tocca il cuore di quanti sono coinvolti nel commercio di essere umani, volgi il tuo sguardo ai tanti bambini che vengono rapiti, feriti e uccisi e a quanti vengono trasformati in soldati, derubati della loro infanzia” “Signore del cielo e della terra, guarda a questo nostro pianeta che spesso la cupidigia e l’avidità degli uomini sfruttano in modo indiscriminato. Assisti e proteggi quanti sono vittime di calamità naturali”. Cari amici e parenti , fermiamoci davanti al Bambino di Betlemme e lasciamo che il nostro cuore si commuova e non temiamo questa commozione. Lasciamo che il nostro cuore si riscaldi e accolga la tenerezza di Dio perché abbiamo bisogno delle Sue carezze, carezze che curano le nostre ferite e che ci danno pace e forza, perché Dio é pace: chiediamo a Lui che ci aiuti a costruirla ogni giorno nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nelle nostre città e nazioni, nel mondo intero. Allora quando sentiremo parlare della nascita di Cristo restiamo in silenzio e lasciamo che sia quel Bambino a parlare, imprimiamo nel nostro cuore le sue parole senza distogliere lo sguardo dal suo volto. Se lo prendiamo tra le nostre braccia e ci lasciamo abbracciare da Lui ci regalerà la pace del cuore.
Maria Negretto
“Lasciamoci commuovere dalla bontà di Dio”
A voi qualche notizia sugli sviluppi al Centro Sanitario di Baleng del quale mi hanno lasciata responsabile. Tutto é dono! Baleng diventerà “l’Ospedale Diocesano “. In Diocesi conoscono bene la mia testardaggine. Come sempre sogno, analizzo e faccio tutto il possibile per conseguire l’obiettivo. Chi lavora con me non si scandalizza, mi segue e mi incoraggia operando e gestendo bene ogni incarico affidato. Al mio rientro in Cameroun, dopo le ferie di agosto, abbiamo assunto un chirurgo ed un anestesista: i numerosi interventi eseguiti incoraggiano e gli ammalati che ricorrono a noi aumentano. Ci sforziamo di tenere il costo il più basso possibile per poter servire quei fratelli che non dispongono di risorse: in genere sono gli anziani e giovani donne che necessitano del cesareo, interventi di appendiciti, ernie … E’ stato sicuramente necessario costruire il nuovo stabile ampio e funzionale anche se il secondo piano é ancora al grezzo e per il quale abbiamo dovuto chiedere un prestito alla Diocesi: ancora per tre anni non potremo metterlo in funzione a meno che non giunga in aiuto … la generosità degli amici. Solo allora potremo pensare di trasportare la chirurgia al secondo piano per lasciare spazio alla maternità. Il Reparto di Ostetricia funzione magnificamente: due giorni alla settimana si fanno le visite prenatali anche con esami necessari ecografici. L’afflusso é alto nella misura di 35/40 parti al mese e ogni nascita é una gioia per le nostre ostetriche ed in particolare per le mamme : un reparto che dà accoglienza alla vita è sempre un dono del Signore! Al giovedì si praticano le vaccinazioni. Grazie al dottor Perini e al dottor Gobbi ci é stata procurata una apparecchiatura radiologica che, se riusciremo a farla arrivare in Cameroun, sarà una vera ricchezza perché potremo far risparmiare tempo e denaro ai nostri pazienti che spesso inviamo ai centri più specializzati. Ci darebbe una duplice opportunità: aiutare i più poveri e lavorare con la certezza fornita dalle lastre radiologiche. Sto aspettando tutta la documentazione relativa all’apparecchiatura radiologica che deve indicare il donatore e il destinatario del dono, le caratteristiche e la funzionalità della macchina, la data di spedizione, la ditta esportatrice e la data del presunto arrivo in Cameroun. Questa descrizione servirà al nostro Vescovo da presentare con largo anticipo al Ministro delle Finanze per un probabile esonero doganale. Oltre al lavoro del Centro, continuo a seguire l’impegno scolastico dei miei otto figli orfanelli , quattro dei quali frequentano già le classi superiori.
Maria Negretto
Con otto bravi volontari proseguo le visite alle persone della terza età (più numerosi gli uomini anche handicappati) ai quali non portiamo doni, ma solo la nostra presenza: il nostro ascolto, il ricordare il loro nome, occuparci di loro che quasi sempre vivono nella solitudine e che nessuno va a trovare sono la gioia più grande per i nostri vecchietti. Seguo a distanza la scuoletta elementare di Soukpen che conta già un’ottantina di allievi e la scuola materna che è frequentata da 22 bimbi dai 3 ai 6 anni e la cui a gestione ho affidata al Parroco di Foumbot. Carissimi, ricordiamoci che possiamo adottare la solitudine con Gesù come percorso per diventare noi stessi “offerta per il prossimo“ perché I piccoli gesti di bontà contribuiscono a salvare il mondo! Auguri tanti, seguiti dalla mia preghiera per tutti !
Maria Negretto
Nuove coordinate bancarie
IT04C0623024293000030199045 c/c POSTALE 83479295 Associazione Maria Negretto Onlus Via Resia 34 47921 RIMINI
prendo spunto dalla I Domenica di Quaresima, 18 febbraio, per raggiungervi e portarvi i miei più cari auguri di una Santa Pasqua e perché vorrei aiutarvi a vivere nella gioia una fruttuosa Quaresima che non é un tempo triste!
Il racconto delle tentazioni di Gesù nel deserto, nel Vangelo di Marco, occupa il breve spazio di soli due versetti (Mc 1,12-13). Marco non ne riporta il contenuto, non dice quante siano state, cosa molto importante, e non racconta neppure come Gesù le abbia superate: Marco sembra consideri importante solamente l’idea che Gesù sia stato messo alla prova.
Gesù ha appena vissuto l’esperienza forte del battesimo, dove la voce del Padre l’ha chiamato “figlio amato”(Mc1,9-11). Il Vangelo di oggi ci dice che lo stesso Spirito che nel battesimo si é posato su di Lui, ora lo spinge nel deserto, dove impara almeno due cose importanti della vita: che non c’é solo la voce del Padre, ma accanto alla voce del Padre , come accadde all’inizio con Adamo ed Eva, c’é un’altra voce, che parla di altro , che indica un’altra via possibile .
Scritto
il 5 marzo 2020